Mettetevi comodi, vi presentiamo Scandriglia

Prima la storia

La prima menzione della località di Scandriglia risale al 764, anno in cui Lupo azionario cedette all’abbazia di Farfa la terza parte di un castello posto “in scandrilliano” (R. F., doc. 63).
In altri documenti farfensi dei secoli VIII, IX e X la zona è registrata talvolta come “fundus”, talaltra come “locus” e ciò, secondo il Touberti, fa pensare ad un tipico paesaggio della colonizzazione agraria: un territorio caratterizzato da “casae coloniciae” sparpagliate ( R. F., docc. 119, 159, 300, 404).
Solo in un atto di donazione del 1023 fra i beni ceduti da Sigizone al monastero di Farfa è registrata la “pertinentia de Scandrilia” (R. F., doc. 551), primo indizio di un abitato raggruppato.
Ma la prima notizia certa del castello risale al 1083 quando il conte Teudino donò a Farfa la metà del “castellum de Scandrilia”. Un’altra quota del castello, insieme con la chiesa di S. Salvatore, fu donata l’anno successivo da Erveo, figlio di Teudino (R. F. docc. 1083, 1085). Il castello è ancora registrato fra i possedimenti farfensi nei diplomi di Enrico IV (1084) e nella bolla di Urbano IV (1262).
Sullo scorcio del XIII secolo Scandriglia fu concessa in enfiteusi “ad tertiam legitimam generationem masculinam” a Petrus Scandriliae e a Gregorius de Thosettis, poi, all’inizio del XIV secolo parte del suo territorio e della rocca furono dati in feudi da Bonifacio VIII a Giovanni Buccamazi, vescovo di Tuscolo.
Nel 1337 Scandriglia fu oggettto di una dura contesa fra i Savelli e gli Orsini. Prevalsero questi ultimi che, grazie anche all’appoggio dell’abate di Farfa, il 17 gennaio 1338 “intrant in castra monasteri farfensi Scandrilae et Petrae”.
Nel 1410 fu concessa in enfiteusi dall’antipapa Giovanni XXIII a Francesco Orsini, per il censo annuo di dieci libbre di cera da corrispondere all’abbazia di Farfa in occasione della festa dell’Assunta.
Dopo vari tentativi non riusciti di impadronirsi definitivamente del castello, gli Orsini si fecero confermare l’enfiteusi da Nicolò V nel 1453 e dall’abate di Farfa nel 1565.
Gli Orsini, i cui rapporti con Farfa furono per lo più improntati all’ostilità, amministrarono la giustizia penale e civile, edificarono chiese ed edifici pubblici, favorirono la fondazione del monastero francescano di S. Nicola ed infine concessero, nel 1560, alla comunità di Scandriglia gli statuti che constavano di 184 capitoli.
Estintosi il ramo degli Orsini, Scandriglia passò, nel 1639, in diretto possesso della Camera Apostolica, senza che tuttavia cessassero le liti fra la comunità e l’abbazia di Farfa per questioni di jus pascendi et lignandi in località di Montependente dove sorgeva il monastero di S. Salvatore dipendente da Farfa.
Gli statuti furono aggiornati nel 1789 per quanto concerneva i danni causati dagli animali e dagli uomini alle coltivazioni, e ancora nel 1856 per quanto concerneva il diritto di pascolo e di legnatico.
Intorno agli anni settanta si diffuse a Scandriglia il movimento lazzarettista e nell’immediato primo dopoguerra il malcontento per il caro viveri determinò lo scoppio di una rivolta popolare e l’avvento dei socialisti al comune.
Nel 1914 fu istituita l’università agraria e l’anno successivo gravi danni furono provocati dal terremoto.
Agli inizi degli anni venti la popolazione toccò il suo massimo storico. Nel 1928 l’archivio subì una parziale distruzione. Nel 1968 fu sciolta l’università agraria il cui archivio si conserva in una credenza presso i locali del municipio.

L’archivio storico del comune di Scandriglia consta di 772 pezzi. I registri più antichi e di maggiore interesse risalgono al XVI-XVII secolo

Siamo in: Provincia di Rieti (RI)

Abitanti: 2500 circa

Altitudine slm 535 m. – Superficie 63,06 Kmq di cui 32,18 destinati a Parco

Distanza dal capoluogo: Km. 35

Comuni limitrofi : Poggio Moiano, Orvinio, Percile, Licenza, Monteflavio, Montorio Romano, Nerola, Poggio Nativo.

Cima più elevata: Monte Pellecchia 1368 m s.l.m.

Frazioni: Ponticelli

Prefisso telefonico: 0765 – Cap: 02038

Pro Loco: Viale Carducci, 1 – 02038 Scandriglia (Rieti) – Presidente: Bruno Borgia – Posto Informazioni Turistico e Sede “Scandriglia”: Via Lamberto Vignoli, 26 02038 Scandriglia (RI) – Tel./Fax: 0765/878596 (E Mail: proloco_scandriglia@libero.it aquila_reale@libero.it scandriglia@yahoo.it )

Indicazioni topografiche: IGM Foglio 144 della Carta d’Italia: I quadrante SO – “Fara Sabina” – 1940 I quadrante SE – “Poggio Moiano” – 1940 II quadrante NO – “Montelibretti” – 1936 II quadrante NE – “Orvinio” – 1936

Il paese, a soli 45 chilometri da Roma, è facilmente raggiungibile, percorrendo l’Autostrada A1 dal G.R.A. fino al casello di uscita “Fiano Romano” e seguendo quindi la Salaria per Rieti, oppure soltanto la Strada Statale n°4 Salaria da Roma, in direzione di Rieti. Al bivio situato all’altezza del km.40 svoltare a destra (Indicazioni per Scandriglia, Nerola, Borgo Quinzio ecc.); percorrendo altri dieci km circa, seguendo le apposite indicazioni, si arriva facilmente a Scandriglia.

Da Rieti, occorre percorrere la Salaria in direzione di Roma, per circa 20 km, fino all’abitato di Osteria Nuova, da cui il paese dista circa dieci km. Seguendo poi le indicazioni per Scandriglia, sul tracciato della vecchia Salaria ed attraversando la frazione di Ponticelli, si arriva agevolmente al paese.

Notizie sul paese

La tradizione vuole che qui avvenne il martirio di Santa Barbara, in prossimità del luogo dove sorge l’omonima Chiesetta rurale.
Da sempre il simbolo del paese è la torre con tre finestre, a ricordo del martirio subito dalla Santa, che volle le finestre a simboleggiare la SS. Trinità Cristiana nel luogo dove venne imprigionata.

Luoghi di interesse:

Palazzo degli Anguillara – XV secolo, La Rocca, Chiesa dell’Assunta (costruita nel secolo X)
Presso la Frazione di Ponticelli la duecentesca Chiesa di S. Maria del Colle.
Territorio all’interno del Parco
Monte Pellecchia (1368 m s.l.m.) è la cima più elevata del territorio ed alle pendici ospita il nido dell’Aquila Reale; Monte Serrapopolo (1180 m s.l.m.).

Località interessante e suggestiva è il Convento di San Nicola, costruito nel secolo XII, sulla montagna che sovrasta Scandriglia, Monte Pereatti, con un panorama mozzafiato. Del Convento ci resta un trittico in tavole dipinte a tempera con San Nicola, un angelo e la Pietà della scuola del ‘300, attualmente custodito presso i locali del Centro Visita.

In prossimità di Cima Coppi (Petra Demone 1211 m s.l.m.) è possibile individuare i resti di antichi insediamenti, resti di una torre di avvistamento e di un altare a Giove Cacuno.

Alle pendici di Monte Pendente (Cima Casarene 1191 m s.l.m.), perfettamente conservato, sorge il Convento Benedettino di San Salvatore; da qui è possibile raggiungere un’antica strada di collegamento denominata Ginocchio du bove, utilizzata un tempo per scambi di merci tra le popolazioni originarie di Scandriglia e Orvinio. Sempre nella zona di Monte Pendente, in località Le mura (Rocca Sollana) sono presenti resti di antiche abitazioni, sorte ad opera delle popolazioni locali nel periodo dell’invasione dei Saraceni (dall’875 al 925).

Resti di villaggi abbandonati anche nei territori Castellutius e Macla Felcosa (750 s.l.m.).

Località isolate:

A poca distanza dall’abitato, in una zona denominata Contrada Santa Barbara, sorge la chiesetta rurale di Santa Barbara dove, secondo la tradizione, la Santa venne martirizzata dal padre. Le testimonianze del luogo rappresentano un vero e sentito culto per la giovane martire cristiana, patrona del paese, per la quale il 4 dicembre si svolge una grandissima festa. Il corpo della Martire fu portato nella cattedrale di Rieti nei primi decenni del secolo IX.

Santuario Francescano di Santa Maria delle Grazie (ordine Minore Riformato Francescano)

Madonna della Quercia – XVI secolo, via Salaria Vecchia.

Musei, Aree Archeologiche, siti di interesse storico:

Durante la dominazione Romana Mefila (l’antico nome di Scandriglia) ospitò ville patrizie e diventò quasi totalmente il fondo agrario della ricca famiglia senatoriale degli Scandillii.Dal nome di quel tempo “FUNDUS SCANDILLIANUS” deriva l’attuale denominazione.

Nel territorio comunale, in località Monte Calvo, in seguito ad accurati scavi archeologici effettuati nel 1824, furono ritrovati i resti di una sontuosa villa romana risalente al I secolo d.C., quasi con certezza si è stabilito che fosse la villa imperiale di Nerva (96-98), altri sostengono tali reperti essere i resti della città di Numanzia.
In questa località sono state trovate le tracce di costruzioni imponenti e numerosissime statue marmoree ben conservate.
Molte di queste opere sono al museo Borghese di Roma, altre al N. Carlesberg Glyptotek di Copenaghen.

E’ possibile ammirare i resti di antiche ville di epoca romana anche presso gli scavi archeologici in località “Madonna dei colori” (Villa dei Brutti Praesentes), le pietre miliari ed il Ponte Romano sul vecchio percorso originario della Via Salaria.

Resti di antichi insediamenti in località “le mura” e in prossimità di cima “Coppi”, nonché di una antica strada di collegamento.

Il Parco

Centro Visita Del Parco:

Gestito dall’Associazione Pro Loco di Scandriglia – Responsabile: Bruno Borgia.
Guide: Andrea Boccacci, Marcello Ferrante, Andrea Massimiani
Indirizzo: Via Lamberto Vignoli, 28 – 02038 Scandriglia (RI)
Tel./Fax: 0765-878596 – E Mail: proloco_scandriglia@libero.it aquila_reale@libero.it

Orario del posto informazioni turistico:

Inverno ed estate: Sabato, Domenica e tutti i giorni festivi dalle ore 10.00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 18.00.
Ulteriori informazioni presso la Associazione Pro Loco.

Sentieri escursionistici:

Percorso 11 Scandriglia – Monte Pereatti (Convento S.Nicola) – Cerreta – valle Pecorara – Monte Serrapopolo – Loc. Portonaro – Loc. Passionnaro. Sentiero percorribile nei due sensi. Valle Pecorarara (fontanile) è collegata con un sentiero alla provinciale per Orvinio, all’altezza della Loc. Bernabeo.
Percorso 10 Loc. Passionnaro – Sorgente Pescara – Cima Coppi – Fontana del Mortale
Percorso 16 Sorgente Pescara – Passittu – Morrette – Valle Funti – Monte Pellecchia (1368 m s.l.m.)
Percorso 21 Monte Pendente (Convento San Salvatore) – resti delle mura – Cima Casarene
Percorso Monte Pendente (Convento San Salvatore) – “ginocchiu ‘e bove” – cascate dell’Immaginola – pratarelle – rifugio C.F.S. (Colle Linzoli) – Cima Casarene. Il sentiero è accessibile anche in senso inverso, dalle praterelle, in direzione di San Salvatore.

Montagne nel Parco all’interno del territorio di Scandriglia

Cima Coppi 1211 m s.l.m.
Monte Pellecchia 1368 m s.l.m.
Monte Pendente (Cima Casarene 1191 m s.l.m.)
Monte Pereatti (850 m s.l.m.)
Monte Serrapopolo (1180 m s.l.m.)

Aree di sosta attrezzate all’interno del Parco, rifugi

Caminetti, tavoli e panche presso gli abbeveratoi delle località Fontanili, Fonte Bernabeo, Passionnaro. Rifugio del Corpo Forestale dello Stato presso Monte Pendente.

Guide, carte topografiche e pubblicazioni

Presso Centro Visita sono a disposizione le Guide, per qualsiasi informazione sui percorsi all’interno del Parco, nonché per accompagnarvi nelle escursioni, previa prenotazione e comunicazione del numero dei partecipanti al Tel./Fax.: 0765/878596. Si prega comunque di prendere contatti almeno una settimana prima dell’escursione.
Presso gli uffici della Pro Loco ed il Centro Visita sono disponibili, inoltre, le carte topografiche e la nuova Guida, in scala 1:25.000, con tutto il territorio del Parco e degli altri paesi, con l’indicazione dei sentieri e dei punti di interesse naturale e turistico.

Aquila d’oro

E’ un particolare riconoscimento rilasciato dal Centro Visita a tutti gli appassionati che abbiano percorso i Sentieri escursionistici riportati nel programma delle escursioni.

E’ possibile percorrere i sentieri durante la vacanza o in più fine settimana; completate le escursioni, vi consegneremo con piacere l’ambito riconoscimento, vedrete, ne varrà la pena!

Alberi monumentali d’Italia presenti sul territorio del Comune di Scandriglia (Catalogati dal CFS):

Località Genere/specie Circ. m Alt. m Nome volgare Nome inglese
Fonte degli Schiazzi Quercus Cerris L. 4,1 18 Cerro Turkey oak
Madonna d. Quercia Quercus pubescens 3,6 24 Roverella Downy oak
Casaletto Ulmus campestris L. 3,2 22 Olmo campestre Smooth leafed elm

Piatti tipici:

Sagne (pasta all’uovo fatta a mano), maccheroni, polenta, abbacchio, carni di manzo e maiale, cinghiale.

Prodotti agricoli e artigianali tipici:

L’economia verte principalmente sulla produzione di olio di oliva (Olio extra vergine di oliva della Sabina D.O.C); si coltivano anche cereali, piante da frutto (pesche, ciliegie), viti e ortaggi.
E’ sviluppato l’allevamento dei bovini, equini ed ovini, che in parte si svolge allo stato brado; produzione di formaggi.
Lavorazioni in ferro e legno.

Manifestazioni:

Agosto: Ferragosto Scandrigliese (Musica dal vivo, balli, proiezione di film all’aperto, commedie teatrali, concerti, spettacoli pirotecnici e competizioni sportive);

Sagra delle Sagne (penultimo sabato di Agosto) tradizionale ed affermata festa paesana, la cui prima edizione risale al Giugno ’86.


La prima Domenica di Dicembre si festeggia la patrona Santa Barbara, con la festa degli Artiglieri; in questo periodo si svolge la Festa dell’olio d’oliva, con degustazione di prodotti tipici, ricreazione di ambientazioni tipiche e sfilate nei costumi tradizionali.

Tradizioni ed usanze

LA SAGRA DELLE “SAGNE SCANDRIGLIESI”

APPUNTAMENTO CON UNA DELLE TRADIZIONALI SAGRE DELLA NOSTRA ZONA, LA CUI PRIMA EDIZIONE RISALE ALL’ORMAI LONTANO GIUGNO ’86. GRANDISSIMA FESTA POPOLARE, CON DEGUSTAZIONE DI SPECIALITA’ LOCALI, PRODOTTI TIPICI E SERATA MUSICALE DANZANTE.

Le “Sagne” (fettuccine) sono una specialità di pasta all’uovo, confezionate a mano dalle donne del posto e condite con sugo al ragù (carne di manzo e pancetta) servite in ciotole di terracotta con lo stemma del paese e la data della festa, in ricordo della giornata. Con le “sagne” viene offerta bruschetta con l’olio extravergine d’oliva.
Scandriglia, infatti, risulta essere, per quantità di olio prodotto, al secondo posto dei Comuni della provincia di Rieti, dopo Fara Sabina, con 20.000 quintali di olive raccolte nel 1998, per un corrispondente quantitativo di circa 4.500 quintali d’olio prodotti.
Per essere definito extra vergine, l’olio d’oliva deve avere un grado di acidità inferiore all’1%; l’olio che si produce a Scandriglia, pensate, ha valori di acidità pari allo 0,1 % praticamente nulla!

Fiere e/o mercati periodici :

Mercati settimanali : sabato mattina a Ponticelli
domenica mattina a Scandriglia
la prima domenica di ogni mese Fiera ad Osteria Nuova

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